Intro: Senti quella pelle ruvida Un gran freddo dentro l'anima Fa fatica anche una lacrima a scendere giù Troppe attese dietro l'angolo Gioie che non ti appartengono Questo tempo inconciliabile gioca contro di te Ecco come si finisce poi inchiodati a una finestra noi Spettatori malinconici Di felicità impossibili Tanti viaggi rimandati e già Valigie vuote da un'eternità Quel dolore che non sai cos'è Solo lui non ti abbandonerà mai Oh mai! E' un rifugio quel malessere Troppa fretta in quel tuo crescere Non si fanno più miracoli, adesso non più Non dar retta a quelle bambole Non toccare quelle pillole Quella suora ha un bel carattere Ci sa fare con le anime Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi L'energia l'allegria per strapparti ancora sorrisi Dirti sì, sempre sì, e riuscire a farti volare Dove vuoi, dove sai senza più quel peso sul cuore Nasconderti le nuvole, quell'inverno che ti fa male Curarti le ferite e poi qualche dente in più per mangiare E poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora Dimentica, c'è chi dimentica Distrattamente un fiore, una domenica E poi... silenzi. e poi, silenzi ( ) Nei giardini che nessuno sa Si respira l'inutilità C'è rispetto grande pulizia, è quasi follia Non sai come è bello stringerti Ritrovarsi qui a difenderti E vestirti e pettinarti sì E sussurrarti non arrenderti Nei giardini che nessuno sa Quanta vita si trascina qua Solo acciacchi, piccole anemie Siamo niente senza fantasie Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore Stelle che ora tacciono Ma daranno un senso a quel cielo Gli uomini non brillano, se non sono stelle anche loro Mani che ora tremano, perché il vento soffia più forte Non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte Siamo noi gli inabili, che pure avendo a volte non diamo. Dimentica, c'è chi dimentica Distrattamente un fiore, una domenica E poi... silenzi E poi, silenzi ( ) ( ) ( )